Terza Edizione Revisionata Copyright © 2011 della Theosophical University Press. Prima Edizione copyright © 1935 di G. de Purucker. Seconda Edizione © 1940. Traduzione italiana © 2014 di Nicola Fiore. Versione elettronica ISBN 978-1-55700-227-3. Tutti i diritti riservati. Quest'edizione è scaricabile per una visualizzazione off-line gratuita ad uso personale. Tranne che per qualche breve estratto, nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta o trasmessa per uso commerciale o per altro uso senza chiedere il permesso alla Theosophical University Press.
H.P. Blavatsky evidenziò i concetti fondamentali della Dottrina Segreta (1888) che comprendevano i principi di un'antica saggezza esistita molto prima dell'alba della storia. Nella Tradizione Esoterica, G. de Purucker spiega che questa dottrina è alla base delle tradizioni del mondo e dell'insegnamento della saggezza.
Questa terza edizione revisionata offre un'ampia e dettagliata introduzione alla Teosofia, sintetizzando filosofia, scienza e religione, in un modo che mette il lettore in grado di vedere universi, mondi, umanità, e tutta la natura, come aspetti differenti di un solo modello cosmico in evoluzione. E attraverso questo arazzo si dipana il filo dell'altruismo e del servizio come l'unica maniera per elevare tutta la vita.
Gli argomenti includono cos'è e cosa non è teosofia; l'origine e la struttura dell'universo; karma e reincarnazione; i cicli dell'evoluzione umana; i processi di morte e rinascita; il bene e il male; la divinità e la Gerarchia di Compassione; medium contro mediatori; le scuole esoteriche e i grandi insegnanti dell'umanità — questi e ancora molti soggetti contribuiscono al panorama de La Tradizione Esoterica.
G. de Purucker nacque nel 1874 a Suffern, New York, figlio di un ministro anglicano che in seguito divenne cappellano della Chiesa Anglicana a Ginevra, in Svizzera. Lì egli fu educato in scuole private e da precettori, specializzandosi in Ebraico, Latino e Greco, in vista di diventare ministro. Comunque, un successivo studio dei primi Padri della Chiesa, delle Filosofie orientali, e del Sanscrito, lo avvicinarono alla Teosofia con la sua vasta portata di tutte le religioni, filosofie e scienze. Il dr. G. de Purucker fu a capo della Società Teosofica dal 1929 fino alla morte, avvenuta nel 1942. Forse il suo maggiore contributo al pensiero spirituale è stata la delucidazione degli scritti di H. P. Blavatsky.
Prefazione alla terza edizione revisionata
1. Teosofia: La Madre delle Religioni, Filosofie e Scienze Esoteriche
2. Allegoria e Simbolismo Mistico
3. Mondi Visibili ed Invisibili
6. Il Sentiero Evolutivo che porta agli Dèi
7. L'Evoluzione degli Esseri Umani ed Animali
9. Dietro i Veli con la Scienza
12. La Reincarnazione com'è stata Insegnata attraverso le Ere
13. Come l'Uomo Nasce e Rinasce
14. "La Vita" nella Realtà e nella Teoria
15. La Luce Astrale e gli Atomi di Vita
16. La Morte e il Dopo-Morte: Uno Studio della Coscienza
18. La Nascita e Prima della Nascita
19. I Grandi Saggi e la Gerarchia Cosmica
20. Pneumatologia e Psicologia: I Misteri della Natura Interiore dell'Uomo
21. I Grandi Veggenti contro i Visionari
23. La Dottrina Segreta di Gautama il Buddha
24. Alcuni degli Insegnamenti Incompresi dei Misteri
L'edizione dei due volumi originali de La Tradizione Esoterica fu compilata dal materiale dettato da G. de Purucker nel corso del tempo, e conteneva parecchie ripetizioni. Il compito principale di curare e condensare il testo in un singolo volume fu fatto da A. Sudley Hart e Grace F. Knoche. Ortografia, uso delle maiuscole, e traslitterazioni straniere, sono stati modernizzati, e le citazioni ricontrollate.
Randell C. Grubb
e lo staff editoriale della TUP
23 Ottobre 2011
A coloro che hanno elargito l'Inestimabile,
che hanno donato immensamente,
E alla loro Sublime Causa,
sono dedicati questi volumi con
riverenza e devozione.
(Ristampato dalla Prima Edizione)
Scrivere questi volumi non è stato un compito facile, e questo per un numero di ragioni, innanzitutto per mancanza di tempo libero da dedicare ad essi. La dettatura procedeva frettolosamente e spesso in maniera veloce dalla prima all'ultima pagina, perché era il solo modo per portare a termine quest'opera entro un periodo ragionevole di tempo, dopo che la sua imminente pubblicazione era stata annunciata per la prima volta dall'autore nell'estate del 1934. Se avessimo avuto più tempo per preparare il manoscritto in un modo soddisfacente allo stesso autore e ai suoi collaboratori, la sua pubblicazione si sarebbe dilatata di un anno o due, o ancora di più. In tal caso, l'autore avrebbe potuto seguire il consiglio dato dal geniale poeta latino Orazio nelle sue Satire, I, X, 72-73: "Saepe stilum vertas, iterum quae digna legi sint scripturus."[1] Comunque, non c'è stato tempo di "voltare la matita" per cancellare, né c'è stato tempo libero per fare una revisione e limare le frasi.
In gran parte è grazie alla devozione e all'entusiasmo di un numero di amici e studenti addetti alle Sedi Centrali Teosofiche a Point Loma, che La Tradizione Esoterica è ora pronta per il suoi lettori. Hanno collaborato il dr. Joseph H. Fussell, che ha letto le bozze e ha dato preziosi suggerimenti; Miss Helen Savage, che si è assunta il lavoro di segreteria; Mrs. Hazel Minot, responsabile del controllo e della verifica delle citazioni, Mrs. Guy Ponsonby e Mr. S. Hecht, che hanno preparato l'esauriente indice; Miss Elisabeth Schenck, Miss Grace Knoche, e Mr. E. Small, che hanno letto le bozze: ad essi e a tutti gli altri che in qualche maniera mi hanno aiutato a pubblicare questo libro, l'autore invia con gratitudine il suo ringraziamento. Una speciale menzione va fatta alla Theosophical University Press, dove ognuno, il Manager, l'Assistente Manager, e tutti gli altri componenti dello staff, hanno cooperato a sottrarre meno tempo possibile alle regolari pubblicazioni delle nostre varie riviste ed altre edizioni di routine per comporre e stampare questi volumi.
Riguardo al numero di citazioni che appaiono in quest'opera, prese da libri scritti in lingue diverse dall'Inglese, per la maggior parte in lingue antiche, possiamo ben dire che dov'era possibile l'autore ha usato traduzioni classiche o popolari, ma in alcuni casi, dove era più soddisfatto delle proprie interpretazioni, ha fatto egli stesso una traduzione personale.
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Non è mai abbastanza ripetere ciò che H.P. Blavatsky ha evidenziato nella sua 'Introduzione' alla Dottrina Segreta, Vol. I, p. xix:
È importante sopra ogni cosa tenere a mente che nessun libro teosofico acquisisce più valore aggiuntivo da una pretesa autorità.
Ogni libro teosofico deve stare sul proprio terreno di merito, e se il suo demerito è maggiore del merito, per via di quel demerito fallirà — e prima fallisce meglio è per tutto ciò che gli concerne. Il presente autore sente molto vivamente questo fatto in rapporto a tali volumi, che sono il suo più recente contributo alla letteratura teosofica e, sebbene sia per lui e per i suoi collaboratori un lavoro di pura devozione ed amore per la Teosofia, egli non solo spera ma desidera che questi volumi parlino da soli, e lancino il loro appello. Quello che in essi è positivo durerà: se c'è un qualcosa che non è valido, che muoia e muoia presto.
Di opere come quest'attuale impresa letteraria c'è assolutamente bisogno nel mondo di oggi. La disseminazione del pensiero teosofico tra gli uomini può essere molto aiutata da nuove presentazioni delle verità del passato preservate dai Maestri di Saggezza e Compassione da immemorabili ere storiche.
In questo contesto va ricordata un'importante lettera scritta dal Maestro Kuthumi, in data 10 dicembre 1880, che si trova nel memorabile volume de Le Lettere dei Mahatma ad A. P. Sinnett, trascritte e compilate da A. T. Baker. Il seguente estratto di questa lettera si trova alle pagine 23 e 24 (ed. or.)[2] modificate, comunque, dalle importanti rettifiche dello scrivente, che si trovano alle pagine 425 e 426 (ed. or.)[3] dello stesso libro:
Le verità e i misteri dell'occultismo costituiscono, infatti, per tutto il mondo, un complesso della massima importanza spirituale, profondo e contemporaneamente pratico. Tuttavia, essi non vi vengono dati come semplice aggiunta alla massa intricata delle teorie e delle speculazioni, ma per la loro importanza pratica negli interessi del genere umano. Finora le parole "non scientifico," "impossibile," "allucinazione," "impostore," sono state usate con molta libertà e leggerezza, come se i fenomeni occulti implicassero qualcosa di misterioso ed anormale, o un inganno premeditato. Ed ecco perché i nostri capi hanno deciso di illuminare alcune menti capaci su questo soggetto,. . . . I saccenti dicono: "L'epoca dei miracoli è passata," ma noi rispondiamo che "Essa non è mai esistita!". [Queste verità] devono mostrarsi sia distruttive che costruttive — distruttive per i dannosi errori del passato, per le vecchie credenze e superstizioni che, come l'erbaccia messicana, soffocano nel loro abbraccio velenoso quasi tutto il genere umano; ma costruttive per le nuove istituzioni di un'autentica ed effettiva Fratellanza dell'umanità, in cui tutti collaboreranno con la natura ed agiranno per il bene del genere umano unendosi agli Spiriti planetari superiori — gli unici "Spiriti" in cui crediamo. [Da questo punto in poi tutti i corsivi rappresentano le 'rettifiche' di cui abbiamo parlato.] Gli Elementi del mondo fenomenico a cui prima non si era mai pensato, . . . finalmente sveleranno i segreti del loro misterioso operato. Platone aveva ragione a riammettere ogni elemento speculativo che Socrate aveva respinto. I problemi dell'essere universale non sono irrealizzabili o inutili, una volta che si siano risolti. . . . "Le idee reggono il mondo" e ogni volta che la mente dell'uomo riceverà nuove idee, accantonando quelle vecchie e trite, il mondo (la volontà) progredirà, da esse sorgeranno grandi rivoluzioni (la volontà); le istituzioni (si, e anche credi e poteri, essi potrebbero aggiungere) — crolleranno di fronte alla loro avanzata.. . . Sarà impossibile resistere al loro influsso come è impossibile arrestare l'avanzata della marea.. . . e tutto questo avverrà gradatamente, e prima che ciò avvenga, sia per loro che per noi stessi, ci attende un grande compito, un compito che si pone davanti a noi: quello di spazzar via il più possibile i rifiuti che i nostri pii antenati hanno lasciato dietro di sé. Dobbiamo diffondere nuove idee in luoghi sgombri, poiché esse trattano argomenti della massima importanza. Non sono precisamente i fenomeni fisici quelli da studiare . . . ma queste idee universali: il noumeno, non il fenomeno, poiché, per comprendere l'l'uno, dobbiamo prima capire l'altro. Esse riguardano la vera posizione dell'uomo nell'Universo . . . Non sono i fenomeni fisici, per quanto meravigliosi, che possono spiegare all'uomo la sua origine, tantomeno il suo destino finale . . . collegandolo con le sue vite precedenti e successive; la sua origine ed il suo destino finale; la relazione che esiste fra il mortale e l'immortale, il temporaneo e l'eterno, il finito e l'Infinito, ecc.
In verità, sono queste "idee universali" che tutti dovrebbero studiare e che, per la loro influenza sulle menti umane, apporteranno quel cambiamento nella coscienza per il quale tutti i teosofi lavorano e al quale aspirano, aiutando così lo scopo da attuare per cui, nel 1875, fu fondata originariamente la Società Teosofica.
Ricordiamoci che esiste un'infallibile prova o pietra di paragone universale e reale con la quale può essere sperimentato ogni incremento dell'insegnamento teosofico, e questa prova o pietra di paragone è l'universalità. Qui l'universalità equivale alla spiritualità; ed ogni insegnamento che si può provare universale, nel senso che è conforme e concorde a tutti gli altri grandi insegnamenti del passato — o del presente — ha un'alta probabilità di essere una reale verità teosofica; al contrario, quando non si può provare che un insegnamento sia parte inerente delle grandi ingiunzioni delle verità teosofiche, può essere alla stessa stregua tranquillamente rifiutato in quanto nuovo, nel senso che è più o meno spurio perché non è riuscito a superare la prova menzionata.
In futuro, la speranza del presente autore, se egli può trovare il tempo e la forza a fare così, è di pubblicare un altro volume o due che contengano l'insegnamento teosofico che fino a quel momento era stato tenuto strettamente privato. Il motivo di questa decisione è il grande e veramente enorme avanzamento del pensiero che ha avuto luogo fin dai tempi in cui H.P. Blavatsky lavorò infaticabilmente nel suo modo erculeo per abbattere quelle che lei chiamava le "muffe della mente." Ciò che allora era esoterico, perlomeno in una certa misura — esoterico semplicemente perché allora era davvero impossibile divulgarlo apertamente, in quanto sarebbe stato infallibilmente travisato e abusato — sarebbe, in misura moderata, compreso oggi dall'intelligenza più sveglia degli uomini moderni; e, di conseguenza, la misura più estesa di una copiosa ricezione alle nuove idee ha creato un campo di coscienza del tutto diverso e veramente incolto, in cui è diventato dovere di ogni teosofo piantare i semi della verità. Vedremo.
Nel frattempo, i due volumi di quest'opera vanno ad un pubblico di lettori, e l'autore ne attenderà il verdetto con sentimenti composti da un senso di umorismo e un grande interesse umano. Niente in entrambi i volumi scaturisce dal suo cervello. La sua posizione a tal riguardo è precisamente identica a quella di ogni scrittore che è un autentico teosofo nel cuore e che sa quello che scrive: Iti mayā śrutaṃ — "Così ho sentito dire." "Io trasmetto ciò che mi è stato dato e nel modo in cui l'ho ricevuto. Non diversamente." Ecco perché l'autore rifiuta di camuffarsi con la pelle di un asino, o — quella di un leone!
G. de P.
International Theosophical Headquarters
Point Loma, California
[1] [Volta sovente lo stilo, se vuoi scrivere un qualcosa che meriti d'esser riletto.] La parte aguzza dello stilo serviva per scrivere; l'altra, piatta, per cancellare. In gergo, voltare lo stilo significa cancellare o pensarci due volte. — n. d. t.
[2] Le Lettere dei Mahatma ad A. P. Sinnett, Volume I, lettera 6 p. 57 ed. it. Editrice Libraria 'Sirio,' TS, 1968 — n. d. t.
[3] Volume II, Lettera 93 p. 224, ibidem. — n. d. t.
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